Ultima modifica: 1 Dicembre 2021
Liceo Scientifico Statale "Filippo Lussana" di Bergamo > News > Intervista a Noemi Gambirasio – Medaglia d’Argento alle Olimpiadi Italiane di Informatica

Intervista a Noemi Gambirasio – Medaglia d’Argento alle Olimpiadi Italiane di Informatica

Intervista a Noemi Gambirasio – Medaglia d’Argento alle Olimpiadi Italiane di Informatica

Qui trovate l’intervista completa: INTERVISTA COMPLETA

Quando l’informatica ti entra nel sangue perché diventa il tuo modo per formulare un ragionamento, da condividere universalmente.

E quando l’informatica è donna e ha il volto di una studentessa liceale.

È Noemi Gambirasio della Classe 4^U del Liceo Scientifico “Filippo Lussana” di Bergamo, una ragazza brillante, solare, piena di entusiasmo, che ha conquistato la medaglia d’argento, in 18^ posizione, alle Olimpiadi Italiane di Informatica, nella gara del 16 novembre 2021.

Come ci si sente, dopo una simile impresa?

È stata una gara impegnativa, a cui hanno partecipato 158 atleti, provenienti da tutta Italia, dopo aver superato una doppia selezione, che ha coinvolto oltre diecimila studenti.

Ora sono candidata come membro potenziale della Squadra Olimpica per le Olimpiadi Internazionali 2022, che si svolgeranno in Indonesia dal 7 al 14 agosto 2022, nonché come possibile componente della Squadra Femminile 2022, che parteciperà alle EGOI (European Girls’ Olympiad in Informatics), in data 26 giugno-2 luglio 2022, in Turchia. 

Come è nata questa passione per l’informatica?

Quando mi sono iscritta al Liceo, ho scelto l’indirizzo di Scienze Applicate perché ho sempre amato le materie scientifiche. Ma ho cominciato ad appassionarmi alla soluzione di problemi con algoritmi, realizzati con un linguaggio di programmazione, quando, in prima liceo, mi sono iscritta alla prima gara di Informatica, senza sapere esattamente a che cosa sarei andata incontro. Mi è stata di grande aiuto e sostegno la mia professoressa di Informatica, che già in quella prima occasione mi ha incoraggiata, fornendomi gli strumenti e i materiali di allenamento necessari per potermi preparare per la competizione. Ho ottenuto un buon punteggio, nonostante fosse la mia prima esperienza di gara informatica. E così non ho mai smesso di gareggiare, nel tempo, sia da sola che in squadra con altri studenti, alcuni dei quali mi hanno insegnato molto. E fra risultati alti e bassi, sono giunta a questo importante traguardo. Per me l’informatica è davvero il modo per esprimere con un linguaggio formale il mio ragionamento, potendolo condividere con altri esperti del settore. Un’esperienza straordinaria e sempre più coinvolgente.

L’informatica è ancora oggi un ambito prevalentemente maschile?

La Scienza dell’Informazione, fin dalle sue origini, è stata oggetto di studio e sviluppo, soprattutto da parte di studiosi uomini. Oggi, fortunatamente, sono molte le donne che si formano e lavorano in campo informatico, ma non ancora abbastanza. Esistono infatti progetti internazionali, come il progetto N.E.R.D., promosso dalla IBM – progetto al quale ho partecipato con la mia squadra. costituita da sole ragazze, lo scorso anno, conquistando il secondo posto in Italia –  che favoriscono nettamente l’accesso delle giovani donne in questo campo.

Nelle gare di informatica a cui io partecipo, in verità, si registrano sempre più studenti che studentesse. Infatti, su 78 finalisti nazionali delle ultime Olimpiadi di Informatica, finalisti che hanno ottenuto una medaglia, siamo solo in tre ragazze.

E quale sarà la scelta universitaria, Noemi, nel tuo prossimo futuro?

Sono due le facoltà a cui sto pensando: Informatica teorica ed Ingegneria fisica. Quest’ultima è una facoltà piuttosto recente, che si trova all’Università Ca’ Foscari di Venezia e al Politecnico di Milano. Non ho ancora deciso. Per ora, proseguo nella mia formazione liceale, felice dell’amicizia e della solidarietà dei miei compagni di classe e dei miei professori, che seguono con entusiasmo le mie competizioni di Informatica e mi trasmettono coraggio, contenuti e affetto.

                                                                                                           Maria Imparato

 

Questo articolo è stato letto 882 volte




Link vai su